Buona festa della Mamma





MADRE È COLEI CHE CI ASPETTA SULLA SOGLIA O CHE CI GUARDA DALLA SOGLIA QUANDO LA LASCIAMO PER ANDAR VIA VERSO LUOGHI IN CUI ESSA NON PUÒ SEGUIRCI


"Il termine Madre indica colei che ha concepito e partorito, genitrice, derivante dal greco “meter”. La comune presenza della lettera “m”, come iniziale, in quasi tutti i ceppi linguistici si giustifica per la facilità con la quale il bambino riesce a formulare la lettera m come prima forma di apprendimento del linguaggio.

La letteratura greca classica è costellata da innumerevoli figure di madri quali epiche e/o tragiche protagoniste.

Fin dall’Iliade si narra che Achille invoca la madre Teti perché sente di essere oggetto di pericolo nella sua trista posizione di guerriero.

Gea, madre terra, che partorisce e genera da sé e che per salvare i suoi figli dal padre Urano, estraendo dal suo stesso ventre il ferro per produrre un falcetto, che affidò a Crono, uno dei suoi figli, per mutilare il padre Urano.

Nell’Eneide, Didone è nostalgica di una maternità negata . Vorrebbe veder crescere con lei un piccolo Enea e senza questa consolazione si suicida: “Se un figlio,se almeno un figlio da te avessi avuto prima della tua fuga, se nelle stanze giocare un piccolo Enea mi vedessi che pure avesse il tuo viso non del tutto delusa, non tradita sarei”.

Andromaca, moglie di Ettore, eroe troiano, che vide prima morire il marito, poi, il figlio.

E inoltre, Ecuba, regina di Troia, sognò di partorire una fiaccola che fu presagio della distruzione della città stessa.

E poi, Medea: madre discutibile, personaggio celebre e controverso si vendica crudelmente dello sposo infedele Giasone uccidendo i due figli avuti da lui.

Nella letteratura contemporanea troviamo una madre da cui è difficile staccarsi. E’ colei che dà coraggio e conforto nei momenti di pianto e dolore, come scrive Quasimodo in un colloquio dal titolo “Lettere alla madre”. La lettera si apre con l’appellativo “Mater dulcissima” in cui il poeta immagina l’espressione della madre quando riceverà la lettera del figlio lontano in preda allo sconforto al pensiero di ricevere la tragica notizia della morte del figlio.  

Concluderei dicendo che la nostra fortuna di figli è quella di avere e aver avuto una madre. Madre è colei che ci veglia nelle notti insonni, madre è colei da cui attendiamo il bacio della buonanotte, madre e colei che tiene in caldo il nostro pasto dopo una giornata di estenuante lavoro, madre è colei che ci aspetta sulla soglia o che ci guarda dalla soglia quando la lasciamo per andar via verso luoghi in cui essa non può seguirci."

Beatrice Macrì

Direzione generale Archivi Ministero della Cultura  #archiviodistato #festadellamamma2024 #mamma #mammaefiglio #letteratura #madre

TESTO E IMMAGINI

Foto: Donna con figlio, ASRC, Dono Pasquale Amato, fotografie Umberto Zanotti Bianco, serie 24 fotografia n° 12

Per approfondire vi invitiamo a leggere l'articolo "La figura della madre nella lettura" pubblicato dalla rivista Riviera della collega dell'ASRC della sezione di #Locri Beatrice Macrì che troverete nel link https://www.rivieraweb.it/la-figura-della-madre-nella-letteratura/

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